Bruxelles, 22 novembre 2022
La legislazione dell’UE sui servizi digitali mira a limitare il crescente impatto sociale delle piattaforme online, compresi i mercati digitali e i motori di ricerca. Il Digital Services Act, entrato in vigore il 16 novembre, richiede una maggiore supervisione dei sistemi algoritmici che sono al centro delle operazioni delle piattaforme online. In particolare, ciò include sapere come queste piattaforme e motori di ricerca moderano i contenuti e come presentano le informazioni ai propri utenti; Ad esempio, un servizio di streaming video può utilizzare algoritmi per suggerire video che potrebbero interessare i suoi utenti.
Per supportare l’attuazione di questi standard con competenze tecniche e scientifiche di alto livello, il Centro comune di ricerca (JRC) sta creando il Centro europeo per la trasparenza algoritmica (CETA). Come molte tecnologie digitali emergenti, i sistemi algoritmici possono comportare rischi indesiderati, soprattutto perché si evolvono a un ritmo molto rapido. È quindi fondamentale capire come funziona la tecnologia per monitorarne l’impatto, rendendo il CETA uno strumento importante per la regolamentazione digitale della Commissione. Per ampliare l’attuale team e garantire che la Commissione disponga dei migliori professionisti in questo campo, il CCR ha istituito a campagna di reclutamento per esperti nella scienza dei dati, nella progettazione algoritmica, nel controllo algoritmico e in altri campi strettamente correlati. Il CETA assisterà la Commissione nel valutare se il funzionamento dei sistemi algoritmici alla base dei servizi digitali è in linea con gli obblighi di gestione del rischio stabiliti dalla legge sui servizi digitali per le piattaforme online. Il capo dell’Unità Economia Digitale della CCI, Carlos Torrecilla Salinas, spiega:
— «in definitiva vogliamo capire meglio come funzionano i sistemi algoritmici. Questi sistemi possono prendere autonomamente decisioni sul contenuto e sui risultati della ricerca da visualizzare. Vogliamo garantire che questo processo decisionale sia trasparente in modo che i cittadini possano capire perché vengono loro offerti determinati contenuti o prodotti”..
— «Il CETA fa parte della strategia che la Commissione ha messo in atto per far rispettare la legge sui servizi digitali, che autorizza la Commissione ad accedere a determinati dati dalle piattaforme online. Grazie al team di esperti che lavorerà al CETA, saremo in grado di analizzare quei dati, capirli meglio e infine spiegarli meglio ai cittadini europei”.
I ricercatori del CETA, che sono lontani dall’organismo di regolamentazione, ci aiuteranno a capire meglio come funzionano gli algoritmi: analizzeranno le autovalutazioni del rischio e i rapporti sulla trasparenza delle piattaforme, valuteranno i potenziali rischi sistemici e suggeriranno nuovi approcci. per ammorbidirli. Il centro avrà sede presso la CCI di Siviglia, dove risiede attualmente la maggior parte del personale, ma sarà un centro multisito con personale anche a Bruxelles e presso la CCI di Ispra (Italia). un punto di riferimento per la comunità internazionale di ricercatori e revisori del settore, fungendo da piattaforma di conoscenza per i ricercatori autorizzati ad analizzare i dati inviati come richiesto dalla normativa.
Sito Web CETA: https://algorithmic-transparency.ec.europa.eu/index_en
Posti vacanti: https://algorithmic-transparency.ec.europa.eu/work-ecat_en (in attesa di pubblicazione a breve)