La celebre astrofisica italiana Marica Branchesi sottolinea le enormi possibilità di osservazione del cosmo (foto: Ansa)
12:14, 15 gennaio•ROMA•La scrittura dell’ANSA
(ANSA) – ROMA, 15 GEN – Vedere anche l’interno delle stelle, studiando per la prima volta i fenomeni che avvengono durante l’esplosione di una supernova, è l’auspicio dell’astrofisica italiana Marica Branchesi e dell’intera comunità scientifica, con al fine di riprendere le osservazioni.
Tali osservazioni sono programmate per marzo di quest’anno, con rilevatori di onde gravitazionali, che sono rimasti inattivi negli ultimi due anni a causa di aggiornamenti.
L’attesa e l’entusiasmo sono alti in tutto il mondo: “Non si tratta solo di onde gravitazionali: la speranza è di poter osservare anche particelle come i neutrini”, spiega Branchesi all’ANSA.
Infatti, grazie allo studio di entrambi, sarà possibile vedere in azione la microfisica al collasso di una stella, fenomeni che fino ad ora non abbiamo mai potuto osservare direttamente e che potremo studiare solo se si verificano nella nostra galassia». ha spiegato l’esperto da.
Branchesi è stato uno dei protagonisti della scoperta delle onde gravitazionali nell’ambito del progetto internazionale Ligo/Virgo, annunciato nel 2016, ed è professore al Gran Sasso Science Institute (GSSI). È l’astrofisica, che è stata nominata una delle dieci persone più influenti del 2017 da Nature Magazine e una delle cento persone più influenti del 2018 dalla rivista americana Time.
Lo specialista italiano ha parlato dei risultati raggiunti in questo campo durante un convegno all’Accademia dei Lincei. “Ma c’è anche molta attesa per la costruzione di rivelatori di terza generazione nei prossimi anni, come il telescopio Einstein, che ci permetterà di osservare la fusione di buchi neri e stelle di neutroni nel corso della storia cosmica dell’universo. Lo faremo arrivare fino all’inizio”, ha aggiunto Branchesi.
Il telescopio Einstein diventerà di fatto il nuovo grande osservatorio europeo di onde gravitazionali, che potrebbe essere ospitato dall’Italia presso la miniera abbandonata di Sos Enattos in Sardegna.
“Grazie a questi nuovi strumenti, speriamo di poter identificare un numero molto più ampio di eventi”, conclude il ricercatore italiano.
“L’astronomia multi-messaggero (che studia i fenomeni cosmici utilizzando segnali di diverso tipo) è un campo così nuovo che qualsiasi rilevamento implica un impatto importante”, ha concluso.
(ANSA).
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