Questi gas, intrappolati per secoli, ora contribuiscono negativamente al cambiamento climatico.
Lo scioglimento dei ghiacci e nello specifico lo scioglimento del permafrost antartico, un tipo di suolo che fino ad oggi è rimasto permanentemente ghiacciato, rilascia grandi quantità di gas serra nell’atmosfera.
Questi, che sono rimasti intrappolati per secoli, stanno ora contribuendo negativamente al cambiamento climatico, secondo uno studio coordinato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) italiano.
Il fenomeno, che interessa alcune delle regioni antartiche vicino alla costa che sono rimaste prive di ghiaccio a causa di condizioni meteorologiche estreme, potrebbe diffondersi lungo le 15.000 miglia di costa del continente, rilasciando migliaia di tonnellate di anidride carbonica sepoltaha avvertito giovedì l’Ingv.
Solo nell’area di permafrost di 21,6 km2 analizzata dallo studio, situata nella più grande zona libera dai ghiacci del continente, la regione delle McMurdo Dry Valleys, sono state rilasciate circa 15 tonnellate di anidride carbonica al giorno, 448,5 nell’intero periodo estivo australiano.
Questo dato preliminare suggeriscono la presenza di livelli elevati di gas disciolti nel sistema di salamoia sotterranea sovrapressurizzato sotto il permafrost“, spiega il ricercatore dell’Istituto Italiano di Geologia Ambientale e Geoingegneria (IGAG) Giancarlo Ciotoli.
Perché il permafrost si sta sciogliendo in Antartide?
Le McMurdo Dry Valleys rappresentano circa il 10% della terra libera dai ghiacci del continente e, come l’Artico, hanno la tendenza a riscaldarsi a causa dell’aumento delle temperature globali causato dall’aumento delle emissioni di gas serra. .
In questa regione, a circa 100 chilometri dalla stazione di ricerca statunitense McMurdo e dalla base Scott in Nuova Zelanda, “umidità molto bassa, temperature gelide (tra -14°C e -30°C) e venti fino a 320 km/h generano uno degli ambienti più estremi del pianeta” fino ad oggi riuscito a mantenere congelato il permafrostha spiegato la ricercatrice dell’INGV Alessandra Sciarra.
Diversi studi recenti sono stati condotti nelle regioni polari dell’emisfero settentrionale hanno anche rivelato che la stabilità del permafrost “svolge un ruolo importante nell’attuale ciclo del carbonioperché può intrappolare quantità significative di gas serra”, ha ricordato l’Ingv in un comunicato.
Hanno partecipato allo studio il GNS Science center e l’Università di Otago in Nuova Zelanda, l’Università di Oslo in Norvegia, le università italiane Sapienza e Padova e l’IGAG.
Ma cos’è il permafrost?
È lo strato di terreno permanentemente ghiacciato che abbiamo sotto lo strato di terreno attivo su cui camminiamo in alcune delle regioni più fredde del pianeta. (📸 Boris Radosavljevic) pic.twitter.com/AtMGmwGuYC
—Mar Gomez (@MarGomezH) 5 luglio 2022