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In soli cinque anni, dal 2017 al 2022, l’e-commerce è riuscito ad affermarsi come modello di business nel nostro Paese, soprattutto dopo la pandemia. Infatti, i dati della Commissione nazionale per i mercati e la concorrenza (CNMC) per il primo trimestre del 2022 hanno confermato che il fatturato del commercio elettronico aveva superato i 15.600 milioni di euro, o che è lo stesso, avevano registrato un anno su anno incremento del 25,3%. Il trend rialzista che ha segnato l’inizio di quest’anno e il modello di transizione dall’e-commerce a un ecosistema phydigital è stato minato da uno scenario economico instabile a causa dell’incertezza dei consumatori e dell’inflazione.
L’ultimo picco dell’anno di scambi di alta stagione, contrassegnato dall’arrivo del Black Friday, ha prodotto dati che indicano un calo rispetto allo scorso anno 2021. Secondo i dati dell’ultima ricerca condotta dalla piattaforma di soluzioni logistiche Packlink, il numero di ispanici utenti durante la settimana del Black Friday è diminuito del 4,58% rispetto allo scorso anno. Tuttavia, secondo Noelia Lázaro, direttore marketing dell’azienda, “a priori sembra che lo scenario socio-economico non ci porti a numeri rosei per l’e-commerce. Tuttavia, il settore ha saputo preservare e, soprattutto, adattarsi a questi tempi assumendo ogni sfida che gli si è presentata: dalla lotta all’inflazione alla soluzione delle preoccupazioni economiche dei consumatori, fornendo loro gli strumenti necessari per facilitare ogni sfida del vostro acquisti.
Diverse tendenze in Europa durante il Black Friday
Le reazioni dei consumatori europei nel periodo dello shopping prenatalizio sono state molto disomogenee. Il mercato tedesco ha risentito di un calo dei consumi online, con un calo del 9,03%. D’altra parte, Francia e Italia hanno continuato ad aumentare il numero di consumatori, con un aumento degli utenti del 5,76% dal 2021 e l’Italia con un aumento del 9,6%.
Invece, in termini di spedizioni, in Spagna hanno guadagnato il 16% in meno rispetto al 2021, mentre in Germania il numero è rimasto lo stesso e in Francia e in Italia sono aumentate rispettivamente del 10,5% e del 10,8%.
In ogni caso, secondo Lázaro, “il calo dei consumi tra gli europei è inferiore a quanto previsto dalla maggior parte delle previsioni, il che è una buona notizia. La chiave è stata sapersi adattare alle esigenze degli utenti e impegnarsi per un modello di consumo più responsabile e flessibile a vantaggio sia delle piccole e medie imprese sia dei loro clienti”.