MONACO, GERMANIA). L’atletica spagnola ha concluso questa domenica una prestazione agli Europei di Monaco molto simile a quella di quattro anni fa a Berlinostesse 10 medaglie (4, 3, 3), un altro primo otto posto (27 contro 26), anche se due volte d’oro di allora, con quattro vittorie che mettono la Spagna al terzo posto nel medagliere dopo la Germaniache ha compensato il suo brutto Mondiale in casa su larga scala (7 volte oro, 7 volte argento e 2 volte bronzo) e Gran Bretagna (6, 6, 8).
Per medaglie sorpassano anche Polonia (14) e Italia (11) La Spagna, che finisce come quarta potenza in Europa con punti, un luogo che meglio corrisponde alla popolazione. Eppure la sensazione è che la squadra spagnola avesse il potenziale per ottenere un risultato più brillante, e ci sono raggiunto fino a sette quarti postil’ultima stasera nella staffetta 4x100m femminile.
La Spagna, come a Berlino, ha mantenuto la forza della marcia, con quattro medaglie e due ori, e ha compensato il ruolo deludente ai Mondiali di Eugene. Sono prove in cui la potente squadra spagnola non trova troppa rivalità, anche se due dei nomi principali, l’italiano Massimo Stano e lo svedese Perseus Karlstrom, si sono più che incontrati ad Eugenio e non sono entrati nel loro apice fisico per combattere con il spagnoli. .
María Pérez, favorita per mantenere il titolo sulla 20 km di marcia, è caduta di nuovo nello stesso errore tecnico che deve cancellare quest’anno, perdendo due straordinarie opportunità quest’estate senza la campionessa olimpica italiana Antonella Palmisano.
Il Granada non è stata l’unica grande delusione dell’Europeo. Molto di più ci si aspettava anche dalla maratona maschile, di cui il 6° posto di Ayad Lamdassem è stato l’unico posto d’onore che ha lasciato una sensazione di freddo. Le due medaglie vinte dalle squadre sono un’aggiunta che European Athletics sta valutando dal 2018, ma non hanno lo stesso valore dei premi individualiper cui ci sarebbero ancora otto medaglie da contare se confrontiamo con i campionati precedenti, 15 a Monaco 2002 o 11 a Göteborg 2006, massimali non ancora raggiunti, anche se per doping bisogna mettere un asterisco.
Sul palco, brillava lo stesso che l’ha fatto un mese fa ai Mondiali, più martinezbella scoperta e assicurazione sui 110 metri ostacoli, Mohamed Katiró nel 5000my Mario Garcia Romo nei 1.500, entrambi bloccati all’ingresso della vittoria dal norvegese Jakob Ingebrigtsen, insieme all’olandese Femke Bol protagonista del campionato, e Mariano Garciache in questo caso si è salvato per questo torneo dopo essere diventato campione del mondo sulla pista indoor a marzo.
Altri come Álvaro de Arriba e Adrián Ben, Marta Pérez, Eusebio Cáceres, Dani Arce, Sebas Martos, Ignacio Fontes o Óscar Husillos non hanno approfittato di una grande opportunità per farsi avanti. di cui a livello individuale ci si aspettava un po’ di più per calpestare un palcoscenico all’aperto. Molti, come un veterano come Adel Mechaal, negli Stati Uniti e in Germania non sono riusciti a trovare il difficile equilibrio per essere in buona forma o non sono riusciti a gestire mentalmente la competizione.
A settori, media distanza, per medaglie e velocità, con i successi vicini al podio delle staffette e grandi nomi del futuro come Pol Retamal o Sara Gallego, possono partire soddisfatti, mentre altri come luiI salti, specie quelli verticali, non sono qui rappresentati, e i lanci, senza alcun risultato tra i migliori otto, hanno un riflesso.
Nella sua valutazione ai media, l’allenatore della nazionale Pepe Peiró ha fatto un bilancio “molto positivo”, anche se ha riconosciuto che “non abbiamo raggiunto il tetto”. “Ho apprezzato l’alto livello di competitività di tutti gli atleti, e non c’è niente che non mi sia piaciuto, anche se abbiamo avuto quelli con prestazioni al di sotto delle aspettative, ma statisticamente è normale”, riassume.
“Il livello è più alto che a Berlino, perché i colori delle medaglie, le posizioni nel medagliere e la classifica a punti variano.l’abbiamo fatto con vittime importanti come quelle di Orlando Ortega, Ana Peleteiro, Esther Guerrero o Carlos Mayo, e di certo ne ho lasciate alcune dietro, oltre a sette cioccolatini”.
Medaglie spagnole a Monaco 2022
- Oro – Miguel Ángel López – 35 km a piedi
- Oro – Álvaro Martín – 20 km a piedi
- Oro – Asier Martínez – 20 km a piedi
- Oro – Mariano Garcia – 800 metri
- Argento – Raquel González – 35 km a piedi
- Argento – Mohamed Katir – 5.000 m
- Argento – Maratona a squadre femminile
- Bronzo – Mario Garcia Romo – 1.500m
- Bronzo – Gara Diego Garcia – Corsa di 20 km
- Bronzo – Maratona a squadre maschile
Posizioni finaliste della Spagna a Monaco 2022
- 4° – Manuel Bermudez – 35 km a piedi
- 4° – Eusebio Cáceres – Lung
- 4° – Dani Arce – 3000m Ostacoli
- 4° – Sara Gallego – 400m Ostacoli
- 4° – Alberto Amezcua – 20 km a piedi
- 4° – 4x400m Maschile
- 4° – donne 4x100m
- 5° – Marcos Ruiz – Salto triplo
- 6° – Ayad Lamdassem – Maratona M
- 6° – Gonzalo Garcia – 1.500m
- 6° – Sebas Martos – 3.000 m ostacoli
- 6° – Pol Retamal – 200m
- 6° – Maribel Perez – 100m
- 7 – Mar Juarez – 35 km a piedi
- 7° – Hector Santos – Altezza
- 7° – Enrique Llopis – 110m. recinzioni
- 8° – donne 4x400m