Santiago de Compostela, 24 giugno 2022 L’Agenzia galiziana per la conoscenza in salute (ACIS) è il coordinatore del progetto TITTAN (Translation, Innovation & Technology Transfer in Aging Network in the context of the COVID-19 pandemic), che mira a creare una rete di condivisione delle conoscenze con altri Regioni europee per promuovere l’innovazione e il trasferimento tecnologico in ambito sanitario. Il progetto durerà diciotto mesi ed è finanziato attraverso il programma Interreg Europe, con un budget di 1,7 milioni di euro.
Guidati da ACIS, altre organizzazioni di riferimento in Europa stanno partecipando a questa iniziativa, come ad esempio: la Fondazione basca per l’innovazione e la ricerca nel settore sanitario (BIOEF dei Paesi Baschi); la Fondazione Regionale per la ricerca biomedica (FRRB, dalla Lombardia in Italia); il Sana Sassonia, (*HS dalla Sassonia in Germania); e il Digital Health and Care Innovation Center (DHI della Scozia nel Regno Unito).
Questa settimana si è svolta la terza delle sessioni di scambio di esperienze, organizzate dal partner dei Paesi Baschi, per stabilire un dialogo con gli attori più rilevanti a livello regionale per identificare le migliori pratiche legate al covid.
Durante quest’anno si sono svolti con voi tre workshop per condividere esperienze. La conferenza finale del progetto sarà tenuta dal coordinatore del progetto, ACIS, e si terrà a Santiago de Compostela.
Gestione dei dispositivi di protezione durante la pandemia
Durante questo evento, il capo del servizio di approvvigionamento della direzione generale delle risorse economiche di Sergas, Martín Cribeiro González, ha spiegato ai partner del progetto TITTAN e al resto dei partecipanti le chiavi del successo nella gestione della fornitura di materiali sanitari da protezione durante una crisi sanitaria pandemica.
I cinque elementi fondamentali che Sergas ha dovuto affrontare questa grande sfida, in un contesto senza precedenti di scarsità e blocchi nella fornitura di questo tipo di materiali di protezione, sono stati presentati dal relatore:
– Disporre di un sistema logistico completo con posizionamento nel punto finale di consumo, che consentisse al personale di essere sollevato dalle attività logistiche e concentrarsi sulla cura del paziente.
-Disporre di LOGAS, uno strumento innovativo che rappresenta un unico sistema di gestione delle consegne e degli acquisti.
-Progettazione di circuiti differenziati per la gestione dei dispositivi di protezione covid.
– Acquisto una tantum centralizzato, indispensabile per garantire la consegna, che ha permesso di accorciare i tempi di consegna e di scaricare anche i centri sanitari.
– Monitoraggio continuo delle procedure.
Grazie a questo sistema complesso e completo, supportato da novità e tecnologie innovative, che consente di semplificare processi e compiti, sono stati gestiti più di 11.000 ordini al giorno, indirizzati a tutte le unità di consumo delle diverse aree sanitarie, sia in grandi centri, ma anche piccoli e isolati.
farmacie comunitarie
Da parte sua, Héctor Castro Bernardino, presidente dell’Associazione ufficiale dei farmacisti di A Coruña, ha mostrato alle regioni partner del progetto le chiavi del grande successo della cooperazione della rete di farmacie galiziane con la Xunta de Galicia durante la pandemia.
Le buone pratiche delle farmacie descritte dal relatore, che più hanno aiutato in questo momento di crisi e di tanta incertezza, sono state:
-La consegna a domicilio di medicinali e prodotti sanitari per le persone a carico o che vivono sole.
– La distribuzione di mascherine gratuite attraverso l’accordo con Xunta.
– Prelievo di campioni di saliva in farmacia per le persone con PCR.
– Il rilascio di certificati covid di vaccinazione, test diagnostici e guarigione.
– E infine, eseguire test di autodiagnosi rapidi per rilevare covid, conducendo l’intero processo: campionamento, elaborazione e comunicazione del risultato.
Il* I numeri riflettono il grande lavoro svolto, oltre 195.000 raccolte di campioni PCR con oltre 3.700 positivi rilevati, oltre 140.000 autotest consegnati e oltre 1.100.000 certificati covid emessi. E, soprattutto, la vicinanza e la sicurezza che questi professionisti hanno offerto alla popolazione, soprattutto agli anziani, in un momento di tanta incertezza e incertezza.