Proteggi la Terra dallo Spazio (Foto: ANSA)
20:52, 27 nov•ROMA •A cura di Enrica Battifoglia
(ANSA) – ROMA, 27 NOV – Formato dall’Antartide, il gemello digitale della Terra è nato combinando l’incredibile quantità di dati raccolti dai satelliti con la potenza dei supercomputer.
Il risultato sarà una copia fedele del pianeta, permettendoci di comprendere meglio i cambiamenti. Il piano Earth Digital Twin, promosso dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA), è uno dei progetti più innovativi nel settore dell’osservazione della Terra, grazie al grande riconoscimento ricevuto alla Conferenza Ministeriale dell’ESA che si è conclusa lo scorso 23 novembre.
All’incontro “c’è stato un forte riconoscimento dello spazio in generale in questi tempi di crisi, e una forte attenzione al programma di osservazione della Terra, con un finanziamento di 2.700 milioni dei tre inizialmente proposti, pari al 90% della cifra proposta da Simonetta Cheli, responsabile della Direzione per l’Osservazione della Terra dell’ESA e capo del Centro ESA in Italia (ESRIN), ha detto all’ANSA.
“È il budget più alto di sempre nel settore, un grande risultato”, ha aggiunto. Il Digital Twin of the Earth “è un modello digitale della Terra, che utilizza i dati dei satelliti e li integra con le tecnologie digitali per capire come saranno i modelli evolutivi”, ha spiegato.
Il nuovo centro scientifico che ospita il progetto ha avuto origine nell’ESRIN in Italia. E insieme al modello dell’Antartide, con il delicatissimo equilibrio dei suoi ghiacci, viene in primo piano quello dei corsi d’acqua delle regioni mediterranee.
“Abbiamo anche avviato l’acquisizione di infrastrutture informatiche nell’ambito del progetto European Destiny, in collaborazione con l’European Meteorological Center, un’istituzione in Italia con competenze come il Cineca e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare”, ha aggiunto Cheli.
Il nuovo cuore delle attività di osservazione della Terra in Europa è il programma Future EO, con missioni che studiano gli oceani e le foreste, anche la gestione agricola.
Entro il 2028, i due satelliti Harmony dovrebbero analizzare gli oceani con una risoluzione mai vista prima, studiando nello specifico l’interazione tra atmosfera, acqua e ghiaccio grazie a un radar ad apertura sintetica (SAR) e uno strumento a infrarossi.
In programma anche la magica NGGM (Next Generation Gravity Mission), che studierà la gravità terrestre, la circolazione delle correnti oceaniche e dei corsi d’acqua, e poi missioni per valutare la deforestazione, la gestione agricola e alimentare.
“Ci sono molte altre proposte sul tavolo – ha osservato l’italiano Cheli -” alle quali bisogna aggiungere continuità con i programmi in corso, a cominciare da Copernicus, che l’Esa co-gestisce con la Commissione europea e che si basa sui Sentinel, i satelliti che sono progettati per studiare il suolo, l’acqua, il ghiaccio e la vegetazione.
Via libera, inoltre, a Sentinel 1 e Sentinel 3, satelliti di nuova generazione. Poi c’è Aeolus 2 in collaborazione con l’organizzazione europea Eumetsat, «che migliorerà drasticamente le previsioni meteorologiche, con uno strumento costruito in Italia». Ad esempio, l’Italia è all’avanguardia in queste tecnologie per proteggere il futuro. (ANSA).
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