Si è tenuto un incontro virtuale con i coordinatori delle Reti di scienziati argentini all’estero del programma RAICES, guidati dal ministro della Scienza, della Tecnologia e dell’Innovazione, Daniel Filmus. All’incontro, a cui hanno partecipato la Direttrice nazionale per la promozione della politica scientifica, Karina Pombo, e i leader della rete di Germania, Brasile, Australia, Canada, Danimarca, Cina, Stati Uniti occidentali, Stati Uniti nord-orientali, Spagna, Francia, Israele, Italia, Paesi Bassi, Inghilterra, Repubblica Ceca e Cile, è stata presentata alla nuova coordinatrice del programma, Carolina Mera, che è stata Preside della Facoltà di Scienze Sociali (UBA-FSOC) nel periodo 2018 -2022, e Direttore dell’Istituto di Ricerca Gino Germani nei periodi 2005-2009 e 2013-2018. Inoltre, è stata rivista l’agenda dei temi di interesse comune.
Filmus ha ringraziato i rappresentanti di Networks per la partecipazione e ha indicato la nuova fondazione: “È importante essere presenti a questo incontro, Carolina ha appena preso in carico il programma RAICES e siamo orgogliosi e felici”. Il ministro ha ringraziato il lavoro delle reti, ricordando che “nel 2003 abbiamo messo in piedi il programma RAICES e molti scienziati sono dovuti partire perché sono stati mandati a lavare i piatti, è stato un fortissimo esodo di scienziati”. Dall’anno 2000 sono stati registrati circa 1.500 rimpatriati, inclusi 87 scienziati che sono tornati nel paese da quando il portfolio scientifico è diventato il ministero fino ad oggi. Filmus ha menzionato l’importanza del ruolo che hanno nel programma “sono già presenti in altri luoghi e supportare le squadre argentine è molto prezioso ed è impossibile senza questo tipo di rete. Il programma RAICES è cresciuto enormemente. Ora si tratta di riprendere con forza il programma”, e ha citato come risultati la legge sul finanziamento del sistema nazionale di scienza, tecnologia e innovazione e la legge sull’economia della conoscenza. “L’idea è che ci saranno diverse leggi relative alla ricerca quest’anno. Recuperare gli investimenti pubblici anno dopo anno. Dobbiamo cambiare il modello produttivo e abbiamo bisogno di una politica statale che non cambi secondo il governo, che abbiamo una scienza che non sia legata ai calendari elettorali e che le leggi siano seguite”.
Inoltre, il responsabile del portfolio scientifico ha chiesto di condividere con le reti il Piano nazionale per la scienza, la tecnologia e l’innovazione 2030 “con i suoi dieci punti centrali, affinché contribuiscano allo sviluppo della scienza argentina. Un piano che integra provincia per provincia. Dobbiamo discutere come vogliamo andare avanti in ogni area”, sottolineando che “stiamo entrando in un processo in cui inseriremo queste risorse nel programma in modo che possano suggerire che tipo di approfondimento possiamo fare, iniziative e parlare fuori con il paese. Hanno il nostro supporto”.
Mera, da parte sua, ha affermato che “il programma è supportato dal lavoro dei sottoprogrammi e dal team che lo gestisce” e ha dato il via all’agenda di lavoro che includeva borse di studio post-dottorato, una borsa di studio Milstein, nuovi bandi per il networking, tra gli altri.