Il parlamento italiano ha approvato l’inclusione di una nuova tassa sulle criptovalute nel bilancio per il 2023. Pertanto, i profitti derivanti dalla vendita di bitcoin (BTC) e altre criptovalute saranno tassati al 26%. Saranno inoltre previsti incentivi per promuovere la rendicontazione di tali beni ai fini fiscali.
La tassa prevede che coloro che guadagnano più di 2.000 euro dal trading di criptovalute per il periodo fiscale corrispondente, dovranno pagare a aliquota del 26%. Allo stesso modo, sarà istituita una “tassa sostitutiva” per gli investitori che segnalano che le loro criptovalute non sono state dichiarate nei periodi fiscali precedenti, che sarà del 3,5% più una penale dello 0,5% per ogni anno, Lo riferisce la RAI.
Allo stesso modo, il testo contiene alcuni avvertimenti di cui i contribuenti dovrebbero informarsi. Per esempio, possono essere applicate detrazioni fiscali in caso di perdite superiore a 2.000 euro e l’imposta non si applica in caso di commercio di “sostanze criptoattive con le stesse caratteristiche e funzioni”.
La normativa Era finito dal Parlamento giovedì 29 dicembre. Come riportato in CriptoNoticias, era stato presentato ai primi di dicembre dal governo guidato da Giorgia Meloni, primo ministro del Paese dall’ottobre dello scorso anno.
Oltre a questa tassa, il bilancio fornisce una definizione di criptovalute: “un mezzo di rappresentazione digitale di valore o diritti, che può essere trasferito e archiviato elettronicamente, utilizzando la tecnologia del registro distribuito o una tecnologia simile”.
Italia, Meloni e una possibile relazione con bitcoin
In Italia bitcoin gode di a buona accettazione dagli utenti. Nel 2019 il criptovaluta è stato il terzo metodo di pagamento più utilizzato nel Paese per gli acquisti onlineanche sopra le carte Visa e Mastercard.
Inoltre, nel recente passato Giorgia Meloni è stato pronunciato contro alcune pratiche dei paesi che impongono la loro economia contro altri più deboli, come la Francia e le sue colonie in Africa. L’emergere di bitcoin come alternativa per questi popoli può essere un punto di contatto con l’ideologia del Primo Ministro, anche se non ha ancora detto nulla in tal senso.