“L’acqua è una settore intersettoriale che influisce in modo significativo sulla resilienza di una società e la cui sostenibilità è legata al recupero delle proprie risorse, al riuso e all’ottimizzazione dell’efficienza energetica. Infatti, il riuso offre una grande opportunità di adattamento ai cambiamenti futuri e deve essere affrontato con le maggiori garanzie possibiliin quanto vi è un rischio per la sicurezza dell’ambiente e di conseguenza per la salute umana.
Sotto questa premessa, il gruppo DAM presentato al XV Convegno tecnico sul riutilizzo dell’acqua, organizzato da AEDYR e ESAMUR, il sono stati compiuti progressi nella rimozione dei contaminanti emergenti nelle acque reflue.
“Il nuovo Regolamento Europeo 2020/741 stabilisce i requisiti minimi di qualità e controllo per l’utilizzo delle acque recuperate, in particolare analizzando la presenza di contaminanti e agenti patogeni, al fine di garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente e della salute umana da garantire. Ciò menziona la rilevanza dell’impatto degli inquinanti emergenti (EC)”, sottolineano dal Dipartimento Innovazione di DAM.
“Le EC sono diverse per origine e natura chimica in quanto includono pesticidi, prodotti farmaceutici, droghe illecite, stile di vita e cura della persona”
Per questo motivo, e secondo le linee guida di detta normativa, DAM coordina progetti finalizzati al monitoraggio e al trattamento degli inquinanti emergenticome nel caso del progetto ESENCE.
“Gli EC hanno origine e natura chimica diverse, in quanto includono pesticidi, prodotti farmaceutici, droghe illecite, stile di vita e cura della persona, rendendo è necessaria una ricerca continua per sviluppare tecnologie che aiutino a identificare con precisione tali contaminanti”, si distinguono dalla società valenciana.
Progetti per il riuso con la massima sicurezza sanitaria
In questo contesto, Silvia donaresponsabile del Dipartimento Innovazione, ha partecipato alla sessione di presentazioni tecniche sul “Utilizzo di nanomateriali per la rimozione e la rilevazione in situ di inquinanti prioritari nelle acque reflue (ESENCE)”.
Nel suo intervento ha spiegato il lavoro in fase di sviluppo nel progetto ESENCEcoordinato da DAM e di cui è costituito un consorzio IMDEA energia e il centro tecnologico CETIM. ESENCE fa parte del programma di finanziamento R+S+i del Ministero della Scienza e dell’Innovazione, “Cooperazione Challenges 2019” e fa parte della “Proposta di Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio sui requisiti minimi per il riutilizzo dell’acqua”, Promossa dalla Commissione Europea, ha lo scopo di stabilire le linee guida ei requisiti minimi per il riutilizzo dell’acqua e dei suoi vari usi.
“Il progetto ESENCE cerca di fornire soluzioni alle crescenti preoccupazioni delle autorità pubbliche sulla presenza di EC sia nelle acque reflue che nell’acqua potabile”
“Nel progetto che stiamo cercando fornire soluzioni alle crescenti preoccupazioni dei dipartimenti governativi sulla presenzasia nelle acque reflue che in quelle potabili, dei cosiddetti contaminanti mercati emergenti”, ha affermato il responsabile dell’innovazione.
In particolare, la ricerca sta lavorando allo sviluppo di sensori fotonici basati su Molecularly Imprinted Polymers (MIPs) per la quantificazione di inquinanti emergenti nei corsi d’acqua. Inoltre, analizza se le “strutture metallo-organiche” (MOF) sviluppate sono in grado di assorbire ed eliminare selettivamente molecole complesse presenti nelle acque reflue trattate. Allo stesso modo, su scala pilota, indaga l’efficienza dell’integrazione di MIP e MOF nel rilevamento, identificazione ed eliminazione, a seconda dei casi, di contaminanti emergenti in un ambiente reale.
“Il progetto è nella sua fase finale e le diverse soluzioni tecnologiche sviluppate per questo saranno testate nell’impianto pilota”
“Siamo nella fase finale del progetto e testeremo l’impianto pilota realizzato in uno degli WWTP, degli oltre 220 impianti che gestiamo, le diverse soluzioni tecnologiche che sono state sviluppate a tale scopo. Il riutilizzo delle acque reflue è diventata una delle alternative più importanti ed economiche per far fronte all’impatto del cambiamento climatico sulla disponibilità delle risorse idriche», afferma Silvia.
Per tutti questi motivi, ha concluso che È essenziale aumentare la conoscenza in questo settore“poiché gli studi sugli inquinanti emergenti sono tra le linee prioritarie di ricerca delle principali organizzazioni impegnate nella tutela della salute pubblica e ambientale, come l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) o la Commissione europea (CE)”, ha affermato il responsabile dell’Innovazione al DAM.
Gruppo DAM: esperienza e innovazione
Trattamento delle acque del Mediterraneo nasce a Valencia nel 1995, con lo scopo di gestire e mantenere impianti di trattamento e sanificazione delle acque reflue e impianti di raccolta, trattamento e adduzione di acqua potabile; realizza inoltre impianti idraulici e scarichi sottomarini. Attualmente gestisce più di 200 strutture e, oltre alla Spagna, è presente in paesi come Italia, Germania, Algeria, Perù, Ecuador, Colombia, Costa Rica e Panama.
In questi più di venticinque anni, DIGA si è ampliata e ha aggiunto nuove attività, sempre supportate da qualità, innovazione e sostenibilità. Oggi il gruppo DAM gestisce inoltre i rifiuti e il recupero dei rifiuti organici, in agricoltura e la produzione di energia elettrica e termica da biogas (Sologas e La Vintena); ed esegue la perforazione orizzontale (Restituzione di opere e servizi).