Il governo italiano vuole prevenire la diffusione di fake news su internet in vista delle elezioni politiche del 4 marzo, una realtà appena denunciata da un sondaggio che nell’ultimo anno ha lasciato metà degli italiani a ritenere informazioni infondate.
Ciò risulta dal rapporto appena pubblicato dalla società di ricerche di mercato italiana Doxa, in cui si afferma che “l’80 per cento degli italiani crede che le fake news influiscano sull’opinione pubblica”.
Per prevenirne la diffusione, l’esecutivo ha approvato un “Protocollo operativo per la lotta alla diffusione delle fake news” che, tra l’altro, consente ai cittadini di segnalare tali comunicazioni alla polizia attraverso il proprio sito web.
La mossa arriva dopo che il Partito Democratico (PD) al governo ha proposto al Senato alla fine dello scorso anno di lavorare a un disegno di legge che limiti la diffusione delle menzogne e persegua le calunnie online con sanzioni fino a cinque milioni a colossi come Facebook o Twitter euro se non rimuovessero i contenuti falsi segnalati dagli utenti in un giorno.
Il problema dell’immigrazione è diventato carne da cannone per i siti web loschi nelle ultime settimane, soprattutto dopo la sparatoria razzista a Macerata che ha ferito sei africani e ha intensificato il discorso di partiti come la Lega Nord xenofoba.
Lo ha spiegato all’ufficio Efe Giovanni Zagni, direttore di Pagella Politica, l’unica azienda in Italia responsabile della verifica delle dichiarazioni politiche e l’unica a far parte dell’International Fact-Checking Network.
“Una percentuale molto alta, maggioranza o almeno la metà (delle fake news in Italia che sono state pubblicate su internet ultimamente) è legata all’immigrazione e ai reati di immigrazione. Finiscono per dare l’impressione che ci sia una grave emergenza”, sottolinea lui. †
Secondo lui, queste informazioni “aiutano a creare un clima xenofobo in una specie di elettorato, poco esperto nel trattare con Internet, meno informato e più vulnerabile”.
In numerose occasioni, questo contenuto viene pubblicato e condiviso
Facebook, uno strumento molto utilizzato dai giovani per scoprirlo. Secondo un altro rapporto dell’ottobre 2017 dell’istituto di ricerca socioeconomico italiano Censis, solo il 53,9 per cento dei giovani italiani guarda i telegiornali ogni giorno e il 48,8 per cento si informa su Facebook.
Per questo in Italia, a febbraio, Facebook ha realizzato un esperimento che aiuterà i cittadini a distinguere tra notizie vere e false, e a prevenire questo flagello che sta preoccupando sempre più i governi di tutto il mondo.
“Le notizie false e le bugie sono elementi dannosi per la comunità. È responsabilità di tutti fermarne la diffusione, soprattutto durante un periodo delicato come le elezioni”, ha affermato Facebook in una nota.
L’esperimento è condotto in Italia attraverso Pagella Politica, che si occupa di smascherare le bugie o le informazioni distorte diffuse sui muri degli utenti.
Da un lato monitora le denunce degli internauti italiani sulle cosiddette fake news e ne verifica le fonti, dall’altro avverte quali notizie sono fake.
Quando l’utente consulta un articolo su Facebook che Pagella Politica ha rilevato come una bufala, sulla sua bacheca apparirà un articolo con i fatti verificati che potrà consultare cliccandoci sopra.
Inoltre, se decidi di condividere una “notizia falsa”, una finestra ti avviserà che si tratta di una bufala, quindi “scegli se condividerla o meno equamente” a tuo rischio, dice Zagni.
La società che dirige Zagni ha scoperto nei giorni scorsi una serie di falsità pubblicate in Italia nei giorni scorsi, come ad esempio il “Giornale Online” che riportava una ragazza quindicenne aggredita da due stranieri a Roma, cosa realmente accaduta nel 2016. è successo.
Anche un altro sul sito “Tg-News24” su un rumeno che avrebbe derubato un’anziana a Napoli, “notizia inventata” che, secondo Pagella Politica, sembra essere stata ispirata da un atto simile commesso da un italiano in 2015 nel comune di Pozzuoli, alle porte di Napoli.
“Queste pagine hanno nomi che sembrano media rispettabili, ma sono siti sconosciuti che pubblicano molte notizie false. Questi articoli sono spesso condivisi su Facebook, alcuni di noi li hanno visti avere migliaia di ‘Mi piace’, quindi sicuramente raggiungi un gran numero di persone”, lamenta Zagni.
Sebbene la portata di questo tipo di notizie non sia grande tra i lettori colti, può rappresentare un rischio per i meno informati, quindi fermarne la diffusione è essenziale prima delle elezioni generali che decideranno il prossimo governo italiano.
Efe