L’esecutivo punisce con pene fino a 6 anni di reclusione e 10.000 euro chi organizza rave clandestini.
In nome della legge e dell’ordine, il governo dell’estrema destra Giorgia Meloni ha debuttato questa settimana con un controverso decreto contro i partiti elettronici che comprese pene detentive fino a 6 anni per organizzatori e partecipanti
In particolare, il decreto aggiunge una nuova fattispecie di reato all’articolo 5 del codice penale, facendo riferimento alla “invasione di terreni o edifici per raduni di più di 50 persone pericolose per l’ordine pubblico o la sicurezza pubblica o la salute pubblica”.
Oltre a imporre pene che vanno dai 3 ai 6 anni di reclusione, il decreto prevede anche misure come il sequestro di stereo, camion e furgoni e l’irrogazione di una multa da 1.000 a 10.000 euro.
Rifiuto dell’opposizione e paura
Il testo, approvato dal Consiglio del Presidente del Consiglio, è motivo di grande preoccupazione per l’opposizione, che lo teme si estende a tutti i tipi di manifestazionicompresa l’occupazione di scuole e università come protesta.
“Questo è un errore molto grave. Rave o feste elettroniche niente a che vedere con quel testo. Le libertà dei cittadini sono messe in discussione”, si è lamentato su Twitter il leader del Pd Enrico Letta.
Il provvedimento, gridato su Internet la festa è finitaè stato criticato per la durezza delle pene e perché di fatto consentire le intercettazioniche viene sostanzialmente utilizzato per reati gravissimi, come la mafia o la frode fiscale.
Da parte sua il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, ha accusato che questa norma provenga da uno “stato di polizia”.
Sul provvedimento si sono espresse anche organizzazioni come Amnesty International Italia, affermando che questa legge “corre il rischio di un’applicazione ampia, discrezionale e arbitraria a scapito del diritto alla manifestazione pacifica, che va tutelato e non criticato.
“I giovani condannati al patibolo”, commentava lo scrittore Erri de Luca difendendo le manifestazioni musicali libere e gratuite della durata di più giorni e che solitamente si svolgono celebrare senza permesso in un edificio abbandonato o all’apertochiamati rave.
Il provvedimento contro questa baldoria è stato preso dopo lo sgombero pacifico di 3.000 giovani, dopo 48 ore di ballo tra alcol e droga, in un fienile abbandonato della città di Modena.
Lunedì mattina il ministero dell’Interno ha ordinato ai carabinieri di evacuare il luogo e infine l’edificio gli organizzatori hanno deciso di porre fine alla festa e abbandonare la nave occupata.
I provvedimenti, proposti dal nuovo ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, noto per le sue posizioni di estrema destra, sono stati difesi dal governo.
“Forniscono nuovi e più efficaci strumenti con cui intervenire tempestivamente per arrestare un fenomeno particolarmente oneroso per lo Stato, e quindi per la collettività, in quanto richiede l’impegno di ingenti risorse e da molti agenti delle forze dell’ordine“, spiega il ministro.
“Indietro non si torna”, ha scritto sui social il capogruppo leghista e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, difendendo che “le leggi sono rispettate“.
Fonte: AFP e EFE