Il Consiglio provinciale di Saragozza e l’Università di Saragozza hanno presentato questo giovedì il progetto di digitalizzazione della Chiesa di Santa Isabel de Portugal, un progetto che ha permesso di catturare l’edificio con una precisione millimetrica in un video. L’iniziativa è stata realizzata dal Gruppo di Rappresentazione Architettonica dei Beni Storici e Costruttivi (Grafica) della UZ e per la sua istituzione il tecnologia laser scanner combinata con fotogrammetria cattura l’edificio da terra e dall’aria con i droni.
L’obiettivo del progetto, richiesto dalla Cattedra Brial delle Energie Rinnovabili dall’accordo con il DPZ, è stato quello di ottenere un modello digitale della Chiesa di Santa Isabel, di proprietà dell’ente provinciale e situato in Plaza del Justicia nel capoluogo aragonese.
L’iniziativa ha lo scopo di rivelare, analizzare, mantenere o monitorare geometricamente lo stato attuale dell’edificio al fine di: anticipare e pianificare le azioni future della sua riqualificazione, manutenzione e fruizione, nonché la diffusione e l’apertura di un edificio di grande valore patrimoniale, sia per i ricercatori che per il pubblico in generale.
“Si tratta di un bel progetto, di interesse tecnologico, scientifico e visivo, particolarmente importante per la DPZ data l’importanza patrimoniale del tempio, che fu fatto costruire nel 1681 dalle antiche Cortes d’Aragona. Nella chiesa, di origine barocca, sono seppellì i deputati del Regno d’Aragona e della Giustizia d’Aragona e oggi è un centro culturale attivo con una grande attività”, ha sottolineato il coordinatore dell’Area di cittadinanza DPZ, Juan José Borque.
Da parte sua, il Vice-Rettore per il Trasferimento Tecnologico e l’Innovazione dell’Università di Saragozza, Gloria Cuenca, ha sottolineato l’importanza della cooperazione tra le istituzioni realizzare progetti di questo tipo, che, a suo avviso, contribuiscono alla “conservazione del patrimonio, qualcosa di fondamentale”, aspetto in cui i rappresentanti del BR Grupo de Empresas Brial, David Briceño, hanno sottolineato l’importanza del progetto , d’accordo erano sia culturali che sociali.
progetto di digitalizzazione
Come spiegato dal coordinatore del progetto e direttore del Dipartimento di Architettura della UZ, Luis Agustín, la tecnologia dello scanner laser in combinazione con la fotogrammetria è stata utilizzata per la digitalizzazione, catturando l’edificio da terra e dall’aria con droni, sia all’interno che all’esterno. 925 foto sono state scattate dall’esterno con il volo del drone, 839 dall’interno, 101 scansioni molto accurate, ottenendo un insieme di nuvole con 237 milioni di punti con informazioni geometriche e colorimetriche. Il modello esterno è una mesh poligonale con 2,6 milioni di volti con una texture fotografica di 67 milioni di pixel.
Il progetto è stato realizzato dal Gruppo di Rappresentazione Architettonica del Patrimonio Storico e Costruttivo (Grafico) dell’Università di Saragozza, integrato nel Gruppo GIA, Gruppo di Ricerca sull’Architettura, per conto della cattedra e con il supporto dell’accordo tra l’UZ e la DPZ.
C’è una storia di questo tipo di progetti in altri luoghi, come quello in Italia, che fa il ricostruzione di edifici monumentali, interessato da movimenti sismici o più recentemente in Francia, dove è registrata la cattedrale di Notre Dame, consentendo una ricostruzione approssimativamente esatta dell’immagine prima del devastante incendio.
Accordo
La Brial Chair of Renewable Energies è formata dall’Università di Saragozza e dal BR Brial Group of Companies ed è stata fondata nel 2008 (allora con il nome Brial-Enatica o Renewable Energies). Nel 2020, la DPZ e l’Università di Saragozza firmato un accordo tramite il presidente per la realizzazione del riconoscimento digitale della Chiesa di Santa Isabel de Portugal, la cui costruzione risale ai secoli XVII e XVIII.