Sta per arrivare sul mercato la prima ibrida di Dacia, una tecnologia che il marchio rumeno sfrutterà, ma non rinuncerà in alcun modo alla combustione tradizionale, né alle più efficienti versioni a GPL. Il capo dell’azienda ha confermato che Dacia accelererà l’interruzione dei motori termici fino al limite del 2035.
L’Unione Europea ha fissato un anno per eliminare gradualmente la combustione tradizionale. Nel 2035 tutte le nuove auto saranno elettrichecosì ibridi e plug-in lasceranno il passo da una parte, una scadenza che tutti i marchi automobilistici hanno dato per scontata nonostante dieci anni prima questa data viene rivistae può essere ulteriormente ritardato a seconda della situazione del mercato e della disponibilità di una rete di caricabatterie in linea con i piani europei.
La stragrande maggioranza dei produttori lo ha già annunciato quando diventeranno marchi a zero emissioni, obbligatorio per tutti tranne i più lussuosi ed esclusivi a cui viene concessa una breve moratoria, un altro anno. Ma tra quelli con volume ce n’è uno che è andato per la tangente e lo ha annunciato non intende modificare la sua gamma di modelli in anticipo. Guido Tocci, direttore di Dacia in Italia non avrebbe potuto essere più chiaro nelle sue parole a un medium italiano.
Dacia non sarà un marchio elettrico al 100% fino al 2035
Il marchio rumeno non è intimidito dall’Europa, né è una sfida, perché se l’Europa ha concesso ai marchi un lungo periodo di tempo per la loro conversione, non impedisce loro di vendere e registrare unità di combustione fino al giorno 31 dicembre 2034. Le dichiarazioni del responsabile di questa divisione Dacia sono avvenute durante la presentazione della nuova identità commerciale presso una concessionaria di Varese, dove Tocci ha chiarito la strategia del costruttore a breve e medio termine.
Il manager ha confermato che continueranno a dare ai clienti quello che cercano, “offrendo auto con il miglior rapporto qualità prezzo, con forniture per i clienti, anticipandone i bisogni ed eliminando il superfluo». Pertanto, ha riconfermato ciò che già sappiamo: il Bigster arriverà nel 2025 al segmento delle compatte e si aggiungeranno altri due modelli fino al 2030 il nuovo Duster sarà lanciato nel 2024.
Il GPL è fondamentale nella strategia a breve e lungo termine di Dacia
Lo ha confermato anche il tecnico italiano omologheranno i loro motori Eco-G alimentati a GPL secondo lo standard Euro 7e rivela un’importante novità rispetto a questo combustibile più pulito: fornirà abbinato a un cambio automatico, invece che solo manualmente. Ed è che la stragrande maggioranza delle versioni della Dacia vendute in Europa corrisponde alle versioni a GPL, che sono le 75 per cento in Italiapoiché il serbatoio nel vano ruota di scorta non riduce il volume del bagagliaio.
Dacia continuerà a sfruttare il suo concetto di business, con design accattivanti, piattaforme moderne condivise con Renault, e scommetterà anche sull’ibridazione e oltre un’offerta concisa e giusta. Studi interni del marchio a livello europeo confermano che l’85 per cento dei clienti opta per il modello di punta, dimostrando che, nonostante l’aumento, i prezzi sono ancora la chiave del successo di un marchio che, dalla sua integrazione in Renault, ha prodotto 700.000 unità.