Gli avvocati italiani che intervengono in casi di crimini contro l’umanità hanno incontrato questa settimana in Argentina testimoni, autorità e organizzazioni nell’ambito dei processi in corso a Roma per le violazioni dei diritti umani nel Paese e nella regione. del piano Condor.
Il Presidente dell’Associazione Italiana March 24 Onlus, Jorge Ithurburuha detto a Télam che il risultato della visita – che si concluderà in Argentina martedì prossimo e proseguirà in seguito in Uruguay – “è più che soddisfacente non solo per la fecondità delle testimonianze e delle esperienze raccolte, ma anche per la visibilità di due casi affrontare le violazioni dei diritti umani nelle province di Mendoza e San Juan”.
Uno ha a che fare con le violazioni commesse dal soldato in pensione del reggimento di fanteria da montagna di San Juan (RIM22) Carlos Luis Malatto, latitante in Argentina e residente nel Paese europeo dal 2011†
“Ora è libero in Sicilia”, ha ricordato il presidente dell’associazione, confidando che gli avvocati italiani “parleranno con testimoni e parenti e visiteranno luoghi di tortura e omicidio per rafforzare il processo in Italia”.
Tutto il fine settimana il la delegazione visita queste due province† Ad esempio, visiteranno il negozio di biciclette Palacios, nella capitale San Juan, dove hanno rapito Marie Anne Erize, cittadina francese, e il giovane studente Daniel Russo, “casi successivi al processo italiano e relativi a Malatto”, ha aggiunto. .
Sarà inoltre offerto loro un tour della prigione di Chimbas, dove è stato assassinato Alberto Carvajal, una delle altre vittime del fascicolo.
Il L’Associazione il 24 marzo rappresenta gli affari Alfredo Armando Lerouc e Marta Elida Saroff, oltre a Daniel Russo e Mariana Erize, Florentino Arias, Ángel José Alberto Carvajal, Juan Carlos Campora e Jorge Bonil.
Tutti furono rapiti o uccisi a San Juan, Mendoza e Buenos Aires.
Intanto le dichiarazioni degli avvocati sono fatte in due modi, “uno con gli avvocati direttamente, e l’altro, davanti ai consolati italiani”, ha precisato Ithurburu.
Il caso di Bonil, soldato di leva nel RIM 22 e scomparso dal 28 febbraio 1977è la più complessa perché non ci sono testimonianze di parenti.
“Sappiamo che Bonil ha una sorella che non vive più a San Juan, ma vorremmo che si avvicinasse”, ha chiesto l’arbitro della federazione italiana.
Un altro caso studiato dagli avvocati italiani è quello relativo al sacerdote Franco Reverberi, fuggito dal Paese nel 2011 e stabilitosi in un piccolo paese italianodove il giudice ha respinto la sua estradizione.
“C’era una richiesta di estradizione nel 2012 ed è stata respinta dall’Italia. Ora, nel lavoro che stiamo facendo, stiamo analizzando la possibilità di un’altra richiesta di estradizione, come nel caso Malatto”, ha detto.
Mentre, a San Juan “incontriamo anche il direttore della promozione e protezione dei diritti umani, il nipote recuperato Carlos Arandache ha stilato una lista da cui risulta che in quella provincia ne mancavano 27 e non le cinque che abbiamo finora”, ha confidato.
Nel frattempo, si incontreranno martedì prossimo il Ambasciatore d’Italia in Argentina, Fabrizio Lucentiniper scambiare informazioni.
Lo stesso giorno, la delegazione incontrerà il Segretario per i diritti umani, Horacio Pietragalla Corti all’ex ESMA, che includerà anche rappresentanti delle organizzazioni per i diritti umanicome confermato ufficialmente.
Ma la visita degli avvocati è legata anche all'”aiuto in altre attività come abbiamo fatto con le nonne di Plaza de Mayo e l’Equipe antropologica forense (EAAF),” ha affermato il presidente dell’associazione italiana, riferendosi alla collaborazione che anche fornisce l’ente alla campagna “L’Argentina ti cerca” promossa dal Ministero degli Affari Esteri all’estero.
“Stiamo anche collaborando con un’altra campagna EAAF poiché abbiamo 45 italiani scomparsi che hanno parenti in Italia”, ha detto.
Per quanto riguarda il piano Condor, l’avvocato ha anche annunciato che lavorerà con i casi di: Mariana Zaffaronic (rapita e scomparsa con i genitori nel 1976, si stabilì nel 1983 e tornò nel 1993), e Lorenzo Vinas†
Viñas era figlio dello scrittore argentino David Viñas e dell’artista visiva italo-argentina Adelaida Gigli.
Anche sua sorella, María Adelaida, è stata arrestata e scomparsa dopo essere stata catturata il 29 agosto 1976 nell’area dello zoo della città di Buenos Aires.
La delegazione italiana si concentrerà anche sul caso riferito a José Agustín Potenza, argentino rapito in Uruguay con la compagna Rafaela Filipazzi da agenti del terrorismo di Stato.
La coppia fu catturata a Montevideo nel maggio 1977 e trattenuta nel centro clandestino di detenzione e tortura Fusileros Navales (Fusna).
Nel giugno dello stesso anno furono trasferiti clandestinamente in Paraguay, nell’ambito del coordinamento repressivo del Piano Condor.
†Sono stati rapiti (l’ex capitano della nave) Jorge Troccoli, poi fuggito in Italia nel 2006, ma poi condannato all’ergastolo e attualmente in un normale carcere italiano a Salerno.Ha osservato Ithurburu.
Il la delegazione è arrivata giovedì scorsoil giorno in cui sono stati ricevuti dalle autorità al Palazzo del Governo e al Ministero degli Affari Esteri, dopo di che hanno partecipato all’omaggio alla testa delle nonne di Plaza de Mayo, Estela de Carlotto, che si è tenuto in Unione e Benevolenza.
Il Venerdì, dal Ministro dei diritti umani Hanno confermato di avere avuto un incontro di lavoro privato con Pietragalla Corti e poi hanno visitato l’ex ESMA e il Museo della Memoria.
Pietragalla Corti ha insistito sul fatto che durante l’incontro ci siamo “scambiati informazioni sullo stato dei processi in Italia e in Argentina”, aggiungendo di aver ringraziato “il lavoro delle organizzazioni” e di essersi reso “disponibile” per “collaborare nei casi in Italia contro Malatto e Reverberi”.
All’incontro hanno partecipato il Capo di Stato Maggiore Nicolás Rapetti, il Segretario di Stato per la Protezione ei Contatti Internazionali Andrea Pochak e il Direttore Nazionale degli Affari Legali per i Diritti Umani Federico Efrón.