ROMA.- Dopo mesi di andirivieni, marce e contromarce di provvedimenti ed estenuanti regolamenti per la popolazione, L’Italia oggi ha fatto un passo verso la normalità ponendo fine all’uso obbligatorio del sottogola all’aperto e la riapertura dei locali notturni†
In linea con altri paesi europei che intraprendono una de-escalation, il governo italiano ha iniziato a revocare queste due restrizioni a causa di un miglioramento della situazione epidemiologica† Nonostante abbia superato la cifra simbolica e drammatica di 150.000 morti per coronavirus, i dati sull’evoluzione della pandemia sono valutati favorevolmente: Ieri sono stati registrati 75.861 nuovi casi di infezione e 325 decessi, con un tasso di positività stabile dell’11,1%.
“Siamo vicini all’uscita, ma dobbiamo stare attenti e procedere con cautela” Ribadisce più volte il ministro della Salute, Roberto Speranza, che, insieme al presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha optato per una strategia di riapertura graduale e progressiva. Nessuno vuole davvero che succeda in questo modo. nell’estate del 2020, quando la decisione di riaprire i club ha contribuito a un forte aumento dei contagi†
La grande differenza è che oggi la popolazione italiana è una delle più vaccinate al mondo: secondo i dati ufficiali, Il 93,44% della popolazione di età superiore ai 12 anni era stata vaccinata con almeno una dose o aveva avuto la malattia negli ultimi sei mesi e l’84,20% ha completato il ciclo e ha ricevuto il richiamo.
Ecco perché il governo prevede di revocare gradualmente le restrizioni. Anche se da oggi non è più necessario utilizzarlo “mascherina” all’aperto, dovresti averlo sempre con te in caso di folla o situazioni in cui è impossibile tenersi a un metro di distanza da un’altra persona. E resta obbligatoria nei luoghi chiusi, mezzi di trasporto, aziende, ecc. fino a nuovo avviso.
Nonostante l’annuncio, molte persone indossavano ancora mascherine per strada. “So che non è più necessario, ma ho paura e continuerò a indossarlo”, ha spiegato a LA NAZIONE Angela, una pensionata, fa la spesa al mercato all’aperto di Piazza Campo de’ Fiori, in una soleggiata giornata invernale.
anche da oggi riaprono le discoteche uscire a ballare, ma segui protocolli speciali che specificano che solo coloro che passaggio super verde† ovvero l’abbonamento sanitario che viene rilasciato solo a chi è stato vaccinato o ha avuto la malattia. Se la sede è in un’area chiusa, è necessario indossare una maschera, tranne quando si tratta di stare in piedi sulla pista da ballo quando non è necessario all’esterno. E c’è una capacità del 50% se la posizione è in uno spazio chiuso e del 75% se è all’aperto.
Tutto punta al suo essere 31 marzo quando lo stato di emergenza in vigore in Italia dall’inizio dell’incubo del coronavirus si è concluso due anni fa, il giorno in cui gli italiani potranno dire addio al sottogola anche al chiuso. Anche se non è ancora certo Ci sono buone probabilità che in alcune località si decida di prorogare il provvedimento fino al 15 giugno, data in cui scade anche il periodo di vaccinazione per gli over 50.
Anche se è in fase di analisi fine del famoso abbonamento sanitario dal 1 aprile in linea con paesi come la Francia, in Italia preferiscono aspettare e vedere come si svilupperanno le cose. Se la curva di infezione e ospedalizzazione continua a diminuire, può verificarsi la progressiva de-escalation.
In ogni caso, l’intenzione di Draghi e Speranza è quella il passaggio super verde rimane in questo momento necessaria per tutte le attività considerate ad alto rischio di contaminazione, come bar, ristoranti, cinema, teatri, sale da concerto e negozi non essenziali† Sebbene tutto questo non sarà più valido dal 5 febbraio per gli stranieri e i turisti in arrivo in Italia, che avranno accesso a tutti questi luoghi – e hotel -, con la presentazione del passaggio verde basecioè quello ottenuto dopo un Pap test, se non sono stati vaccinati con farmaci approvati dall’Unione Europea.
“Penso che da marzo vedremo un rilassamento del ‘passo verde’ gradualmente, partendo dalle case di campagna”, ha detto il segretario di Stato alla Salute, Andrea Costa. Ma il commissario europeo alla Salute, Stella Kyriakides, ha invitato alla prudenza, per non rallentare la nostra veglia, né rivendicare la vittoria: “L’unica certezza del Covid è l’incertezza. Dobbiamo essere pronti ad affrontare una nuova variante”.
Per ora Nicola Magrini, Direttore Generale dell’Agenzia del Farmaco (AIFA) escluso ieri la via libera a una quarta dose di vaccino in Italia, rendendola più suscettibile a un “richiamo annuale”† Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, la vaccinazione era uno scudo fondamentale contro la pandemia e ridotto del 94% le malattie gravi†